Sommesso e sempre uguale sale
alto il dolore del limite incompreso
tra i due soli e la nuvola talare
che non rovescia mai quel
grigiore triste e scialbo
dell'essere suo male intriso
forse d'amore liscio senza
fronzoli quasi incontaminato
sciame di iperboli strane
forse decapitate dell'intimo
fiore convulso indeciso e
tremolante vate.
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