mercoledì 17 aprile 2013

L'infanzia rubata ( Marco Bruni )


Accogli questo mio bacio nell’azzurro
manto che ti ricopriva o dolce infanzia
e lascia ch’io ti dica che tutti furono un
sogno dentro al sogno quei miei giorni;
e tuttavia,  se le speranze racchiuse
dentro al sogno magico,  che stritolavano
il mio cuore e la mia mente,  in immagini
d’amore universale e battiti di pace,
volarono via nel sospiro di un momento
dentro pareti d’ansia e di calcestruzzo;
nello sbattere violento dell’infante
volto contro una realtà irta e aspra,
scomparendo in un abbaglio e niente
altro che potessi toccare con le mani.
Sto nel fragore nebbioso e acre
di un lido ormai preda di risacche;
stringo nel lume dei ricordi la voce
di mia madre,  unico e immacolato
valore della mia fanciullezza,  che
ancora oggi bussa rumorosa alle
mie stanze, sopraffatte dal quieto
spessore del riverbero familiare,
nel giocare della vita che muta
gli equilibri e mai finisce di
mostrare nello specchio del sole
ciò che vediamo e ciò che sembriamo
nell’aria densa di emozioni a
ricordarci che siamo stati bambini.

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