Nell'ultimo sentore del giardino, nel confluire di passi
voci e tutto quel delicato brusio che fa viva la vita,
un carillon alterna tonalità metodiche.
Il giorno si è indolcito fra le cime ancora
sporche di sprazzi bianchi a tratti che
riportano la mente al gelido invernale.
L'acqua incorniciata tra le fronde assorbe
la vitrea lucentezza del plesso immacolato
e il guardo si perde nell'immenso scorcio.
Lugano chiusa dentro la musica di un flauto
e le mie mani sopra i tasti lavorando
Mozart Chopin Beethoven.
E sulla Rue du Lac a passeggio
innamorati e vivi simili a bambini
che ascoltano la voce degli angeli.
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