giovedì 5 settembre 2013

Una poesia di Vittorio Alfieri


Tacito orror di solitaria selva 
di sì dolce tristezza il cor mi bea, 
che in essa al par di me non si ricera 
tra' i figli suoi nessuna orrida belva. 

E quanto addentro più il mio piè s'inselva, 
tanto più calma e gioia in me si crea; 
onde membrando com'io la godea, 
spesso mia mente poscia s'inselva. 

Non ch'io gli uomini abborra, e che in me stesso 
mende non vegga, e più che in altri assai; 
nè ch'io mi al buon sentier più appresso; 

ma non mi piacque il vil secol mai: 
e dal pesante regal giogo oppresso, 
sol nei deserti tacciono i miei guai.

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