giovedì 29 dicembre 2011

Omaggio a Viterbo





ANGELO ROSSO



Viterbo

Ora, tutto è pace nella Città dei papi.
Il sole all’orizzonte lentamente
trascolora. Sciamano al nido l’api.
Le colline s’incurvano dolcemente,
simili a onde del vento nella sabbia.
Stormi d’uccelli echeggiano e tutto
il cielo, si squarcia d’amore senza rabbia
 quasi fosse un sottile ed esile flutto.
O Viterbo, Città d’oro e dolci fati,
 la forza della pace che ti ammanta
 annoda tutte le radici.
 Le pietre,  che danno vita
alle tue forme,  brillano più
d’ogni altra inerzia. Qui
tutto vive e splende,  appagando
nel mio cuore,  ogni illusione
vana. Farfalle d’oro le nostre
mani, volano ridenti passando
da porta san Pietro fino al
Palazzo dei Priori con occhi
languidi, d’innamorati. E per
le strade  anche il vento
scivola silente quasi non volesse
rompere l’incanto di Viterbo
che s’è sciolta,  nell’infinito
sorriso che la sazia.
Dal cielo una donna, Santa Rosa,
chiama e dice :” Signore, in
questa Città si vede pace e
meraviglia nell’atto, che procede
da un’anima che fin quassù risplende”.


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