martedì 13 marzo 2012

Dichiarazione d'Indipendenza dell'Epiro del Nord











Dichiarazione di Indipendenza dell'Epiro del Nord

Il 17 Febbraio 1914 l'Epiro del Nord, terra di lingua e cultura greca e di religione ortodossa, che le potenze
europee avevano attribuito a tavolino allo stato albanese, divenuto indipendente dalla Turchia nel 1913 per le
pressioni internazionali esercitate dagli allora Impero Austro-Ungarico e Regno d'Italia, proclamò ad Argirocastro la propria indipendenza e costituì un governo insurrezionale provvisorio. Infatti i confini dello stato
albanese erano stati delineati dalle potenze europee senza tener conto delle legittime aspirazioni dei greci del
nord Epiro che si trovarono inglobati, contro la loro volontà, nello stato albanese a maggioranza musulmana.
Tale indipendenza fu riconosciuta con il protocollo di Corfù, firmato il 5 maggio m1914 dai rappresentanti
d'Italia, Austria-Ungheria, Regno Unito, Francia, Germania, Russia, Albania e Governo rivoluzionario del Nord
Epiro. Si vedasi il testo del protocollo di Corfù in " Trattati e Convenzioni fra il Regno d'Italia e gli atri Stati ",
volume 23, edito dal Ministero degli  Affari Esteri italiano. Alcuni storici hanno parlato erroneamente, per tale
stato, di repubblica Nord-Epirota, in realtà il Governo provvisorio del Nord Epiro non proclamò mai una
repubblica. A tale proposito è bene leggere il proclama di indipendenza. Il testo redatto in greco letterario, è
reperibile presso la Research Foundation on Northern Epirus ( I.B.E. ) di Giannina, Grecia. Esso parla in modo inequivocabile d'indipendenza e, oltre che dal Capo provvisorio ( Capo provvisorio, non Presidente ) dello Stato Giorgio Cristakis Zografos è firmato in veste di ministri dai Metropoliti ortodossi Basilio di Drinopolis, Germano di Koritsa, Spiridione di Bella e Konitsa. La lettura del documento in lingua originale è assai meno interessante: lo stato indipendente non viene qualificato democrazia, termine che in greco significa repubblica, ma politeia, che significa governo democratico, cioè voluto dal popolo. E' evidente da questa scelta linguistica, che gli insorti non hanno fondato una repubblica e, di fatto nel testo non si parla di repubblica, inoltre, il Capo provvisorio dello  Stato esercitava poteri più da monarca che da presidente. Tra l'altro egli è definito nel testo eghemòn che significa Governatore, Reggente, persino Principe, in greco letterario, lingua in cui è scritto il testo, ma non Presidente. Il patriota Giorgio Cristakis Zografos, Capo provvisorio-Reggente, fu successivamente proclamato Re d'Epiro dai Metropoliti ortodossi del paese. A tale proposito si legga Olga Nassis, tesi di laurea L'Epiro diviso e le minoranza greca d'Albania. Relatore Chiarissimo Prof  Marcello Saija Università degli Studi di Messina, facoltà di Scienze politiche, anno accademico 2002-2003. La Dottoressa Nassis, italiana di padre Epirota, si è recata in Grecia a compiere le sue ricerche ed ha avuto modo di parlare con esponenti greco-epiroti, che le hanno fornito parte della documentazione utilizzata per la tesi. Si legga anche Claude Chaussier, Le Royaume d'Epire, son Historie et sa Monarchie au XXI siècle, Bruxelles, 2003, pag. 61. Su tali vicende si veda quanto scritto pure dall'esperto di storia balcanica Onorevole Michele rallo.

Pubblicato da Gran Cancelleria


Christakis-Zografos  nel suo discorso  spiegò che le aspirazioni degli epiroti del nord erano state totalmente ignorate e che le grandi potenze non solo avevano respinto la possibilità di renderli autonomi all'interno dello stato albanese, ma avevano anche rifiutato di dare garanzie circa i loro fondamentali diritti umani. Zografos concluse dicendo che gli epiroti del nord non avrebbero accettato il destino che le Potenze avevano imposto loro:
« A causa di questo diritto inalienabile di ogni popolo, il desiderio delle grandi potenze di creare per l'Albania un titolo valido e rispettato per dominio sulla nostra terra e per soggiogarci è impotente di fronte ai fondamentali della giustizia umana e divina. Nemmeno la Grecia ha il diritto di continuare a occupare il nostro territorio per poi tradirci con un tiranno straniero contro la nostra volontà. Libero da tutti i legami, incapace di vivere unito con l'Albania in queste condizioni, l'Epiro del Nord proclama la sua indipendenza e invita i suoi cittadini a sottoporsi ad ogni sacrificio per difendere l'integrità del territorio e la sua libertà da qualsiasi attacco »
La bandiera del nuovo stato fu una variante della bandiera nazionale greca, costituita da una croce bianca centrata su fondo azzurro e sormontato dall'aquila imperiale bizantina in nero.




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