mercoledì 28 novembre 2012

Una dedica per l'Epiro, di Marco Bruni


Una poesia per l'Epiro






Sotto il Magistero di S.A.R. e S. il Principe Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia.

Epeiros

Dopo tutte queste lotte
e calici di porpora versati
cerco la mia vita dentro
echi di libertà perduta.
Epeiros, dolce terra mia,
non abbandonarti a
lame taglienti e soli
che non hanno vita;
ma nel volo dell’aquila
bicipite riprenditi
l’identità rubata forgiata
nella croce d’amore;
nei tuoi frastagliati incavi
mai più lingua di serpente
a spaccare onde di virtù che
affratellano le disuguaglianze;
Epiro, terra di pace negli incanti
dei tramonti, porti l’avvenire
dell’alba nascente nei metatarsi
dei laghi sognanti, fra spicchi di
monti, a cercare quei vati passati,
di moti vissuti, di speranze
agognate, di vite perdute
al canto di libertà.
Ma il dolo del tradimento
ha il suo colpo inferto nella
storia, alla tua storia relegandoti
in esilio e ancora oggi che un
secolo è trascorso tutto è ancora
nelle immense mani di Dio.


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