
Sotto il Magistero di S.A.R. e S. il Principe Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia.
Epeiros
Dopo tutte queste
lotte
e calici di porpora
versati
cerco la mia vita
dentro
echi di libertà
perduta.
Epeiros, dolce terra
mia,
non abbandonarti a
lame taglienti e soli
che non hanno vita;
ma nel volo
dell’aquila
bicipite riprenditi
l’identità rubata
forgiata
nella croce d’amore;
nei tuoi frastagliati
incavi
mai più lingua di
serpente
a spaccare onde di
virtù che
affratellano le
disuguaglianze;
Epiro, terra di pace
negli incanti
dei tramonti, porti l’avvenire
dell’alba nascente
nei metatarsi
dei laghi sognanti,
fra spicchi di
monti, a cercare quei
vati passati,
di moti vissuti, di
speranze
agognate, di vite
perdute
al canto di libertà.
Ma il dolo del
tradimento
ha il suo colpo
inferto nella
storia, alla tua
storia relegandoti
in esilio e ancora
oggi che un
secolo è trascorso
tutto è ancora
nelle immense mani di
Dio.
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