Davanti a questa pena piegano i monti,
non scorre il grande fiume,
ma sono
saldi i lucchetti del carcere,
dietro di essi 'le tane dell'ergastolo' e
un'angoscia mortale.
Per qualcuno alita fresco il vento,
per qualcuno
si strugge il tramonto,
noi non sappiamo, siamo dovunque le
stesse,
sentiamo solo stridori odiosi di chiavi
e pesanti passi di
soldati.
Ci si levava come ad una messa mattutina,
si andava per
un'inselvatichita capitale,
lì ci si incontrava più inanimate dei
morti;
il sole più occiduo, e la Nevà più brumosa,
ma da lontano canta
sempre la speranza.
La sentenza....E subito sgorgano lacrime;
ormai
separata da tutti,
come se dal cuore con dolore le strappassero la vita, come
se rozzamente la stendessero supina,
ma
cammina...Vacilla...Sola...
Dove sono ora le amiche involontarie
dei
miei due anni infernali?
Cosa scorgono nella tormenta siberiana
cosa
intravedono nel disco della luna?
A loro mando il mio
addio.
(poesia censurata dai sovietici)
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