Quella voragine aperta,
l'acclimatarsi bulimico
nel disorientato caos
di nebulosi orgasmi,
sopra squarci di macerie,
sembrano annichilire l'aria
che rimane frastornata e
abulica, muta quasi incerta
sopra i platani del bosco
che stilla gocce di salino
a spingersi oltre l'adorato
manto di miele e menta.
Una luce si erge e svetta
fra blocchi ancora ciechi
del loro essere anelante
ma si cercano le mani
a stabilire il contatto forse
interiore nel dirompente
strepito del fiume in piena.
Nessun commento:
Posta un commento