Uguale non mutato
tutto d’improvviso è
come
un tempo: le strade, le case,
la vita che passa e
non ritorna.
Si condensano gli
avvenimenti
dei luoghi e delle
ore e indelebili
si materializzano in
noi quelle
impronte che toccano
il cuore.
Il cielo, l’aria, il
profumo delle viole,
il vecchio borgo, la
piazza, la cattedrale,
l’inganno dell’essere
parte che gela il
cuore nella morsa del
dolore.
Poi c’è Laura, la sua
amabile presenza,
le sue meno amabili
dimenticanze,
c’è la musica della
sua voce nella casa
che si spande sui
muri e dietro le finestre.
C’è dovunque
l’affetto, l’amore, quel
velo seppur d’esile
speranza simile
al raggio del sole
che dolce rapisce,
acquieta e piano
lenisce.
Non so se è stato
questo o altro ancora,
che di Laura mi ha
preso perché sfugge
alla mia
comprensione, ma la verità di
Laura, quella no,
indietro non ritorna.
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