Chiaro l'arpeggio immerso dentro
le sue note riflette limpidi tramonti
di rocce e sole al vibrare delle
inargentate sponde lunatiche sopra
muri sporchi di graffiti e facce tristi
i cui occhi lacrimano acque gelide
dentro rughe che portano segni
di tormenti lontani, di offese pesanti
come pietre d'angolo.
Un tuono scuote il sudore e la sua
pena, la pioggia bagna il lastricato
marmoreo e sbeccato, sull'orlo
del selciato l'edera morde il
percolato sopra abissi di memoria.
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