Ciao Pirata,
ti ritrovo ancora, amico,
con il corpo inanimato
reclinato su un cuscino,
e rivedo quel lumino
che la luce irradia
stanca
e che ondeggia al levantino
che beffeggia la tua lastra
nel
sepolcro di Romagna.
E riprovo, amico mio,
le emozioni che ci hai
dato,
e la gioia ch’è mancata
dalla faccia dei tuoi fans
che invano
hanno aspettato
di vederti riapparire,
solo, in fuga, sopra i colli
che
il sudore tuo han raccolto,
e finanche il Mortirolo,
che ha deposto i suoi
colori,
non regala più emozioni
ma il rimpianto dei tifosi,
che
t’aspettano in bandana
per urlarti il loro amore,
che s’è spento una
mattina
nella stanza d’un albergo
che la vita tua ha spezzato,
che agli
amici t’ha negato.
Vai Pirata, vai felice,
sfreccia rapido nel
cielo,
dove è assente ogni dolore,
e regalaci un sorriso,
quel sorriso
che ho raccolto
sul traguardo delle tappe
che t’han visto vittorioso.
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