Cento campane, fan
din don dan,
nel pigro germoglio
di un aulento
mattino.
Portano in bocca il
sapore del melograno.
Le suore vanno in
chiesa, guardando il
cielo. Aspettano un
segno.
Ma il cielo è troppo
alto
e il mare è lontano.
Mandami un cenno
Signore, non la peste
e il dolore che ho
nel
cuore, non il bianco
della città morta.
Sul sagrato,
balconcini
fioriti e santi fatti
di
pietra mi osservano,
silenti e austeri.
Osservano l’azzurro
del
mio maglione,
l’azzurro del cielo,
l’azzurro della mia
auto
parcheggiata di
fronte.
Questa città è
azzurra,
azzurra è la grazia,
quando nasce un
bambino.
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