Ciao Marco Bruni,
oggi ti scriviamo per parlarti di una grave violazione dei diritti umani in Italia:
la violenza contro le donne.
Nel nostro paese, ogni anno oltre 100 donne vengono uccise da un uomo, spesso il partner o ex partner. Inoltre nel 90 per cento dei casi in cui le donne subiscono violenza nella sfera privata, così come lo stupro, non sporgono denuncia.
Per
contrastare adeguatamente queste violazioni dei diritti umani, l'Italia deve ratificare al più presto la Convenzione del Consiglio d'Europa del 2011 sulla violenza contro le donne e adottare una legge specifica sulla parità di genere e sulla violenza contro le donne.
Inoltre, le autorità del nostro paese devono garantire che i centri di accoglienza per donne vittime di violenza siano mantenuti e aumentati, e che ci sia un coordinamento adeguato tra la magistratura, la polizia e gli operatori sociosanitari che si occupano della violenza contro le donne.
In queste settimane, Amnesty International sta presentando ai leader politici e a tutti i candidati alle elezioni del 24 e 25 febbraio un'
Agenda per i diritti umani in Italia, chiedendo loro di dire chiaramente da che parte stanno rispetto alle 10 richieste che la compongono.
Fermare il femminicidio e la violenza contro le donne è una di queste.
Alcuni leader e diversi candidati hanno già aderito, altri hanno annunciato la loro adesione.
Ma non basta! Mancano ancora nomi importanti e la maggioranza dei candidati.
Unisciti alle oltre 17.500 persone che hanno firmato il nostro appello su ricordatichedevirispondere.it. Chiedi anche tu a chi vuole governare l'Italia di rispondere e dirci se sta dalla parte dei diritti umani!
Carlotta Sami
Direttrice generale
Amnesty International Italia
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