E penso così da solo seduto
sopra lo sgabello riflesso nel
vetro di un bicchiere vuoto
di parole che sbiancano il
rosso cupo di un sole senza
più occhi consumato soltanto
dalla polvere del tempo;
nebbia dolore spavento
solcano ormai sembianze
metropolitane, volti scarni
senza più speranze vagano
nelle diritte vie ripiene,
assordanti, stracolme di
anime che non si danno pace
confuse da parole che solo
all'ultimo promettono cose
che sono e mai saranno vere.
Qualche volto sorride, stampato
sopra un cartellone della
pubblicità ignaro di tutto il
mal contento che si annida
nelle case e dentro alle famiglie.
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