Con occhi di bambino
guardo
questo triste mondo
affogare
dentro nuvole di
cloroformio
e fragori,
esplosioni, piazze
che si colorano di
rosso mentre
il dolore imperversa
in ogni luogo.
Se tutta questa
sofferenza fosse
un’invenzione allora
basterebbe
svegliarsi dal brutto
sogno per
sorridere al nuovo
giorno che
avanza dentro al sole
di una
primavera fresca e
profumata.
Tuttavia se dal
televisore si
annunciano proclami
di pace
e fratellanza sono
tanti i campi
in cui esseri oscuri
coltivano
il male che li ha
cresciuti e
continuano a ordire
trame.
Così in tutto questo
polverio
si lasciano macerie
su macerie
e il logorio di chi
rimane a
piangere inumidisce
l’aria e
la intristisce fra
tutto questo
malefatto umano.
Si smarriscono il
calcolo e il
criterio, si
disorienta il cuore
nell’indistinto non
riconosciuto
dell’essere stesso o
similante
oscuro, che perpetra
il dono
della vita e regala morte.
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