IL GIARDINO CHIUSO (DEL DISCORSO)
Volto su cui si è fermato il vento
(la vicinanza avrebbe anche potuto essere diversa)
tempo senza strati di tempo
discorso monosillabico della notte
distanza dalla velocità
tra i fianchi stretti di un uomo
(una donna prudente semplicemente
si rannicchia in un suo gomitolo)
l’invecchiare più dolce
l’angoscia degli oggetti messi da parte (il primo schizzo da solo non copre l’oblio)
ancora sei
intera
le superfici variabili degli oggetti intimi (l’anatomia della
periferia: lo scheletro di una foglia che s’immerge e viene
a galla ingannata dalla profondità) non sento nemmeno come
cammina chiude e apre la porta mi attraversa, attraversa la mia
vita sale per le scale dal giardino l’insistenza delle sue parole
non diminuisce la bellezza del fiore ma mi uccide lentamente
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