E mi fermo di sera estasiato
dall’umile, profonda
campagna,
che mostra i suoi
colori ovattati
quando l’aria
s’imbruna.
Un rosso melograno
si alza maestoso, contro
un muro bianco di
vecchiaia,
stanco di solitudine
e sgomento.
Poi, nel cielo si accenderanno le
stelle a non finire e scintilleranno
d’amore, sulla pianura dolce,
silente e muta.
Una civetta sta ritta
e attenta
sul palo. Dal
limitare del
campo, uno che non
distinguo
e non conosco, mi
saluta.
Ottimo autore!!! Le tue opere rapiscono......
RispondiEliminaCon stima
Fabrizio